Jean Renoir e le Chansons des rues
JEAN RENOIR,
LA CHIENNE 1931
Renoir
racconta che ne La chienne vide l'opportunità di costruire una
situazione drammatica su una chanson des rues che adorava.
Nella
sequenza in cui avviene il tragico confronto fra Maurice e Lulu, culminante
nell'assassinio della donna, la macchina da presa entra ed esce
alternativamente dall'interno, nella stanza da letto,in cui si trovano i due
protagonisti, all'esterno, nella strada in cui si è raccolto un capannello di
spettatori attorno ad un cantastorie che canta la ballata, accompagnato da un
violino e da una chitarra.
Nei film di
Renoir spesso le canzoni popolari sono usate per creare una certa situazione:
Testo e parole della ballata
Sérénade du
Pavé (scritta da Jean Varney nel 1895 e portata al
successo dalla cantante Eugénie Buffet)
JEAN RENOIR, LA BETE HUMAINE 1938
«Renoir non
ama la morte nei film […] bisognava tuttavia far morire Nanà, Mado, Emma, la
graziosa madame Roubaud e tante altre, ma alla loro morte, ogni volta Renoir ha
contrapposto quel che c’è di più vivo, le canzoni. Le donne che Renoir uccide a
malincuore, agonizzano tra gli accordi popolari di un ritornello da sobborghi:
il piccolo cuore di Ninon è così piccolo…» François Truffaut, I film della mia vita, Marsilio,
Venezia 1978, pp. 41-53
La canzone
popolare cantata nella sala da ballo dove inutilmente Pecqueux attende Lantier
che, proprio in quel momento, uccide Séverine, ha parole scritte da Georges
Millandy e musica di Ernesto Becucci.
Il ritornello
recita:
(FR)
« Le
p'tit coeur de Ninon,
Est si petit, Est si gentil, Est si fragile, C'est un léger papillon, Le petit coeur de Ninon! Il est mignon, mignon, Si le pauvret Parfois coquet Est peu docile, C'n'est pas sa faute, non! Au petit coeur, au petit coeur de Ninon. » |
(IT)
« Il piccolo cuore di Ninon
è così piccolo è così gentile è così fragile è leggero come una farfalla il piccolo cuore di Ninon! È piccolo, piccolo, se poverino talvolta è civettuolo e poco docile non è colpa sua, no! Piccolo cuore, piccolo cuore di Ninon. » |
(Georges Millandy)
|
Aver scelto
di accompagnare il movimento della macchina da presa che mostra la morte di
Séverine e inquadra la sua mano destra stretta sul cuore con un valzer popolare
accentua l'effetto drammatico: è straziante il contrasto fra la festa, la
spensieratezza dei danzatori e il compiersi della tragedia.
https://www.youtube.com/watch?v=7CldMK1raB8
https://www.youtube.com/watch?v=7CldMK1raB8
JEAN RENOIR,
FRENCH CANCAN 1955
Per il film,
Jean Renoir stesso scrive le parole della canzone Complainte de la
Butte, omaggio a Montmartre, luogo della memoria e dell'arte di fine
secolo. La canzone, nel film è cantata da Cora Vaucaire e musicata da Georges Van Parys. Diventata poi molto popolare fu interpretata da molti altri cantanti
famosi.
Complainte de la Butte (Lamento di Montmartre)
(FR)
« En
haut de la rue St-Vincent
un poète et une inconnue s'aimèrent l'espace d'un instant mais il ne l'a jamais revue Cette chanson il composa espérant que son inconnue un matin d'printemps l'entendra quelque part au coin d'une rue La lune trop blême pose un diadème sur tes cheveux roux La lune trop rousse de gloire éclabousse ton jupon plein d'trous La lune trop pâle caresse l'opale de tes yeux blasés Princesse de la rue soit la bienvenue dans mon cœur blessé Rit. Les escaliers de la Butte sont durs aux miséreux Les ailes des moulins protègent les amoureux » |
(IT)
« In cima alla rue St-Vincent
Un poeta e una sconosciuta si amarono lo spazio di un istante, ma egli non l’ha mai più rivista. Compose questa canzone nella speranza che la sua sconosciuta la ascolterà un mattino di primavera, in qualche luogo, a un angolo di strada. La luna troppo debole pone un diadema sui tuoi capelli rossi. La luna rosata d’aprile spruzza di gloria la tua sottoveste piena di buchi. La luna troppo pallida accarezza l'opale dei tuoi occhi stanchi. Principessa della strada, che tu sia la benvenuta nel mio cuore ferito. Rit. Gli scalini di Montmartre sono faticosi per i poveri. Le ali dei mulini proteggono gli amanti. » |
(Prima strofa)
|
(FR)
« Petite
mendigote
Je sens ta menotte qui cherche ma main Je sens ta poitrine et ta taille fine J'oublie mon chagrin Je sens sur tes lèvres une odeur de fièvre de gosse mal nourri Et sous ta caresse je sens une ivresse qui m'anéantit Rit. Les escaliers de la Butte sont durs aux miséreux Les ailes des moulins protègent les amoureux » |
(IT)
« Mia piccola mendicante,
sento la tua manina che cerca la mia. Sento il tuo petto e la tua vita snella. Dimentico il mio dolore. Sento sulle tue labbra una traccia di febbre di bambina malnutrita. E nella tua carezza, sento un'estasi che mi stordisce. Rit. Gli scalini di Montmartre sono faticosi per i poveri Le ali dei mulini proteggono gli amanti. » |
(Seconda strofa)
|
(FR)
« Mais
voilà qu'il flotte
la lune se trotte La princesse aussi Sous le ciel sans lune je pleure à la brune mon rêve évanoui. » |
(IT)
« Ma ecco che piove,
la luna se ne va La principessa anche. Sotto un cielo senza luna piango, mentre cala il buio, il mio sogno svanito. » |
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(Ultima strofa)
LE PETIT
THEATRE DE JEAN RENOIR 1969-1975
La
cantante: terzo episodio.
Fa
riferimento alla “Belle Epoque”, un’epoca che Renoir ha molto amato: l’aveva
rievocata con nostalgia ad esempio in French Cancan.
Renoir in
persona introduce l’episodio con queste parole:
«Vi invito
ad assistere con me ad un’evocazione di quella che si suole chiamare Belle
Epoque. Non sono un ingenuo e so benissimo che la Belle Epoque non era poi
tanto bella. Aveva le sue ingiustizie, le sue crudeltà. Ma io la amo perché
ci fornisce elementi emozionanti per allestire uno spettacolo».
Quand l'amour meurt (Quando l'amore
muore)
|
https://www.youtube.com/watch?v=H2uzHPrSFoQ
Nel finale vediamo dei soldati schiamazzanti e ubriachi in un'osteria, e
una giovane tedesca esibita come "ultima preda bellica". Ma quando la
ragazza inizia a cantare, incerta e spaurita, cala il silenzio, e i soldati
accompagnano sommessamente la melodia. Fuori il colonnello Dax riceve l'ordine
di tornare al fronte, e dice: «Dia ancora qualche minuto agli uomini».
Il disordine si
ricompone in un nuovo ordine che non è più quello militare ma quello della
musica come simbolo della riscoperta di un linguaggio comune e di una possibile
armonia universale tra i popoli.
La canzone in
questione, Der treue Husar, è un brano
popolare di
origine tedesca (già attestato nel 1825) che ebbe
vastissima
diffusione durante la prima guerra mondiale fra
tutti gli
eserciti.
Vi è
narrata in 12 strofe la vicenda di un soldato
che, lontano
dalla sua amata ormai da un anno, le si
conserva fedele.
DER TREUE HUSARD
Es war
einmal ein treuer Husar,
Der liebt' sein Mädchen ein ganzes Jahr,
|: Ein
ganzes Jahr und noch viel mehr,
Die Liebe nahm kein Ende mehr. :|
2. Der
Knab' der fuhr ins fremde Land,
Derweil
ward ihm sein Mädchen krank,
|: Sie
ward so krank bis auf den Tod,
Drei Tag,
drei Nacht sprach sie kein Wort. :|
3. Und
als der Knab' die Botschaft kriegt,
Daß sein
Herzlieb am Sterben liegt,
|:
Verließ er gleich sein Hab und Gut,
Wollt
seh'n, was sein Herzliebchen tut. :|
4. Ach
Mutter bring' geschwind ein Licht,
Mein
Liebchen stirbt, ich seh' es nicht,
|: Das
war fürwahr ein treuer Husar,
Der liebt' sein Mädchen ein ganzes Jahr. :|
5. Und
als er zum Herzliebchen kam,
Ganz leise gab
sie ihm die Hand,
|: Die
ganze Hand und noch viel mehr,
Die Liebe nahm kein Ende mehr. :|
6. "Grüß Gott, grüß Gott, Herzliebste mein!
Was
machst du hier im Bett allein?"
|:
"Hab dank, hab Dank, mein treuer Knab'!
Mit mir
wird's heißen bald: ins Grab!" :|
7.
"Grüß Gott, grüß Gott, mein feiner Knab.
Mit mir
wills gehen ins kühle Grab.
|:
"Ach nein, ach nein, mein liebes Kind,
Dieweil
wir so Verliebte sind." :|
8.
"Ach nein, ach nein, nicht so geschwind,
Dieweil
wir zwei Verliebte sind;
|: Ach
nein, ach nein, Herzliebste mein,
Die Lieb und Treu muß länger sein. :|
9. Er
nahm sie gleich in seinen Arm,
Da war
sie kalt und nimmer warm;
|:
"Geschwind, geschwind bringt mir ein Licht!
Sonst
stirbt mein Schatz, daß's niemand sicht. :|
10. Und
als das Mägdlein gestorben war,
Da legt
er's auf die Totenbahr.
|: Wo
krieg ich nun sechs junge Knab'n,
Die mein
Herzlieb zu Grabe trag'n? :|
11. Wo
kriegen wir sechs Träger her?
Sechs
Bauernbuben die sind so schwer.
|: Sechs
brave Husaren müssen es sein,
Die
tragen mein Herzliebchen heim. :|
12. Jetzt
muß ich tragen ein schwarzes Kleid,
Das ist
für mich ein großes Leid,
|: Ein
großes Leid und noch viel mehr,
Die Trauer nimmt kein Ende mehr. :|
|
LE HUSSARD FIDÈLE
Il était une fois un hussard fidèle,
Qui aima sa belle une année entière,
Une année entière et plus encore ; enfin,
L'amour n'a plus de fin.
Le gars partit ailleurs
Sa belle tombe malade du cœur,
Tellement malade qu'elle se meurt,
Trois jours, trois nuits, dans les douleurs.
Quand le gars apprend la nouvelle,
Qu'à la mort, se trouve sa belle
Il quitte sur le champ son destin ;
Il veut voir, ce que sa belle devient.
Ah mère apporte vite une lumière,
Mon amour se meurt, je ne vois guère,
C'était vraiment un hussard fidèle,
Qui d'une année entière aimait sa belle.
Quand il arriva chez elle,
Elle lui donna une douce main,
Une main entière et encore plus d'elle,
L'amour n'a plus de fin.
« Sacredieu, sacredieu, ma bien aimée !
Que fais-tu dans le lit toute seule ? »
« Dieu merci, Dieu merci, mon gars fidèle !
Rejoins-moi bien vite : sous la feuillée ! »
« Sacredieu, sacredieu, mon beau !
Veux-tu venir dans mon froid tombeau.
« Ah non, ah non, ma chère enfant,
Car nous sommes amoureux, vraiment. »
« Ah non, ah non, pas si vite,
Car nous sommes deux amoureux ;
Ah non, ah non, ma très chère,
Amour et foi se tiennent à deux.
Il la prit à l'instant dans ses bras,
Elle était froide comme la pierre
« Vite, apportez vite une lumière !
Mon trésor meurt sans que personne ne le voit.
Et comme la jeune fille était morte,
Il la met là sur le lit des mortes
Où vais-je trouver six jeunes costauds,
Qui porteront ma chérie au tombeau ?
Où va-t-on trouver six porteurs ?
Six forts manouvriers, il faut
Six bons hussards, il faut
Qui la mèneront en sa dernière demeure.
Maintenant je dois porter un habit noir,
C'est pour moi un grand désespoir,
Un désespoir
qui m'étreint,
La tristesse n'a pas de fin.
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